La Maratona di Palermo premia i volontari di protezione civile
La Maratona di Palermo è da sempre un esempio di come un grande evento viva grazie all’impegno di una cittadinanza attiva.
11 gennaio 2020
Sono stati 130 i volontari di diverse associazioni di protezione civile che quest’anno, per la sua venticinquesima edizione, hanno contribuito alla attuazione dei dispositivi di safety di questo evento sportivo che per numeri e impronta internazionale è, a giusto titolo, il più importante del Sud Italia.
Oggi, in un bene confiscato alla mafia, simbolo di riscatto per un territorio fin troppo maltrattato, si è svolta la cerimonia di consegna di una targa ricordo che gli organizzatori hanno voluto donare in segno di riconoscenza per il servizio di volontariato che gli uomini e le donne della protezione civile hanno svolto il giorno della maratona.
Il riscatto di un territorio e delle persone parte sempre dai valori delle persone.
La consegna della targa è stata l’occasione per incontrarsi in un luogo scelto non a caso:
la villa confiscata ad un mafioso “da 41bis” racchiude in sé sempre un significato profondo.
Sì, perché un bene confiscato alla mafia dobbiamo sforzarci di immaginarlo come un tempio, un luogo sacro, dove il bene possa trionfare sul male,
dove si possa ribadire l’importanza di una rete di volontariato contro la povertà dei servizi o apprezzare la ricchezza del saper-fare contro la pochezza delle attitudini o, ancora, affermare la bellezza di vivere insieme in contrasto all’acredine per gli altri.
Safety e manifestazioni pubbliche: dopo Torino, niente più è lo stesso.
Dopo i tragici fatti di Torino, è inimmaginabile pensare che si possa organizzare un evento lasciando tutto o in parte all’improvvisazione.
Non si possono ammettere istrioni, né tanto meno lupi solitari.
L’incontro, voluto dagli organizzatori della Maratona di Palermo per ringraziare i volontari mobilizzati per l’assistenza, ha per questo anche un altro significato.
Esso permette di sottolineare l’importanza della collaborazione tra diverse associazioni di volontariato di protezione civile.
É sempre giusto ribadirlo, il raggiungimento del successo di una manifestazione pubblica si deve alla cooperazione tra le associazioni scese in campo e questo anche se non hanno una storia in comune, e questo anche se diversa è la loro divisa o diverso è il loro statuto.
Così, rendere omaggio a questi volontari oggi significa davvero essere dalla parte del bene.