Volontariato, progetti passati e nuovi obiettivi
2 ottobre 2019
I nostri impegni di settembre:
- 1 settembre: Festa dell’onestà
- 4 settembre: Palio di Santa Rosalia ai 4 mandamenti
- dal 5 al 9 settembre: Festeggiamenti in onore di Santa Fortunata a Baucina
- 15 settembre: Memorial “Salvo D’Acquisto”
- 15 settembre: Festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata ad Aspra
- 20 settembre: concerto “Saturday for future”
- 21 settembre: torneo pallanuoto maschile Telimar
L’attuazione dei dispositivi di safety per garantire alti livelli di sicurezza in occasione di manifestazioni pubbliche regolarmente autorizzate, ha rappresentato a tutti gli effetti il cuore pulsante dell’intera attività settembrina dei nostri volontari.
Un aiuto indispensabile da dare non solo alle polizie locali e municipali, ma anche e soprattutto alla cittadinanza, che oggi pretende sempre più un volontariato attento ai bisogni del territorio.
Ovviamente, anche in questo caso possiamo avere i nostri detrattori. A quanti sostengano che il nostro ruolo sia altrove, è giusto quindi dire qualche cosa.
La nostra associazione vuole farsi portavoce di un cambiamento che è già in atto con la riforma del terzo settore.
Così, cominciamo col ricordare questo: un volontariato diverso dal passato esige un cambio di mentalità e un approccio vincente, non più rivolto verso l’unica direzione “individuo-volontario-servizio”, ma che pretenda la creazione di un piano di cooperazione tra le varie forze presenti, riassumibile in “associazione-servizio-rete”.
Pensare di rimanere ossessionati dal passato, senza imporsi nuovi comportamenti, a cosa porterebbe?
Il volontariato di protezione civile non è un sistema integrato.
Prima premessa da fare è che il volontariato di protezione civile non è un sistema integrato.
Poiché in un un sistema integrato ogni singolo componente è legato all’altro in maniera diretta ed irreversibile, la gestione del sistema viene semplificata al massimo, col vantaggio di considerare tutto come un elemento unico.
Immaginiamo un sistema chiuso in cui la possibilità di interazione con i volontari è pressoché inesistente e ogni singolo volontario dipenda dall’altro. Un volontariato integrato rappresenterà un cosiddetto sistema “senza pensieri”.
Un suo possibile fallimento prevede una sola soluzione: la sostituzione dell’intero blocco. Praticamente, la chiusura delle attività e la fine di una storia.
Non è però così per il volontariato di protezione civile. Almeno non per quello moderno. Almeno non per quello concepito da Anpas.
Impensabile la mancanza di cooperazione tra le varie parti in campo. L’interazione tra volontari e le altre forze presenti sul territorio è totale. Dalla logistica alle comunicazioni radio, dall’assistenza al soccorso, dall’addestramento alla formazione, tutto è demandato alla ferrea direzione dell’operatore ed al suo potere decisionale ma ogni scelta, obbligatoriamente, deve essere fatta in base al contesto territoriale in cui opera.
Il vantaggio della gestione di un sistema di rete è intuibile: la risoluzione dell’errore sta nella risoluzione del singolo elemento in difetto e non di tutto il sistema.
Tuttavia, se vogliamo dei vantaggi di un sistema di rete, bisogna che investiamo sui vantaggi di un sistema di rete. Il sistema è aperto. Cooperare con le altre forze presenti sul territorio è obbligatorio.
Gestire le risorse umane per garantire obiettivi possibili.
La pubblica assistenza LEALI conta oggi una cinquantina di iscritti. Il contesto attuale prevede che il volontario ultimo arrivato sia preposto all’espletamento dei compiti più facili.
Questo però vale solo in teoria. In pratica, in una realtà che amiamo definire in continua crescita, i servizi più complicati non possono essere solo di un esperto responsabile, ma di tutti.
L’importante è rendere più schematici e semplici i compiti, incoraggiando le iniziative personali, perché se una cosa è complicata la tentazione forte è quella di non farla.
Il solo principio che vale deve essere: organizzazione ben fatta per un lavoro ben fatto. Soltanto così possiamo raggiungere i nostri obiettivi.
Non dimentichiamo che è il lavoro di tutti in associazione che fa la grandezza della associazione. Ovviamente, non ci si può sbagliare sulle responsabilità dei ruoli, ma questo non vale solo nel volontariato.